KARL MARX
L’AVVENTO DEL COMUNISMO
Il comunismo è ritenuto da Marx
come lo sbocco inevitabile della storia perché ogni formazione economica e
sociale è un gradino di un processo che porta inevitabilmente al comunismo,
inteso come forma di società in cui l’uomo, vincendo l’alienazione, si pone
come padrone del proprio destino. Nel Manifesto Marx individua come
soggetto della storia la lotta di classe: Marx puntualizza che 1) le classi si
definiscono in rapporto alla proprietà o meno dei mezzi di produzione, il che
fa sì che in ogni epoca vi siano sempre due classi antagonistiche; 2) la lotta
di classe conduce inevitabilmente, attraverso la dittatura del proletariato,
alla soppressione delle classi e ad una società senza classi e quindi senza
Stato
Ad un certo punto della storia, vi saranno
pochi capitalisti che deterranno tutto il potere, e la maggioranza di proletari
sfruttati. I proletari sfruttati
prenderanno allora coscienza di classe e saranno in particolare i comunisti,
"l’avanguardia cosciente ed organizzata del proletariato", che
guideranno la rivoluzione della classe sfruttata. La rivoluzione proletaria
abbatterà le istituzioni dello Stato borghese ed in primo luogo la proprietà
privata dei mezzi di produzione. Cancellando la proprietà privata, eliminando
la divisione del lavoro e il dominio di una classe sull’altra, vi sarà una
nuova epoca nella storia del mondo. In un primo momento vi sarà la dittatura
del proletariato che, a differenza delle altre dittature, sarà la dittatura
della maggioranza degli oppressi sulla minoranza degli oppressori. Essa sarà
comunque solo una fase di transizione e durerà solo fino all’avvento completo
del comunismo. Lo Stato farà posto ad un autogoverno dei produttori associati,
in cui il dominio sugli uomini sarà sostituito dalla semplice amministrazione
delle cose. All’uomo "economico" ossessionato dall’avere, Marx
contrappone un uomo onnilaterale e totale che esercita in modo creativo le sue
potenzialità. "Ciascuno secondo le sue capacità; a ciascuno secondo i
suoi bisogni".
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