ASPETTI DELLA FILOSOFIA DI KIERKEGAARD
In opposizione
alla sistematicità di Hegel, Kierkegaard vuole essere un filosofo
antisistematico. Al di lá della difficoltà di dare un inquadramento sistematico
al suo pensiero, si può tentare di identificare alcuni concetti centrali della
sua filosofia.
-ESISTENZA Il primo dei concetti-cardine della filosofia
di Kierkegaard è l’esistenza. In contrapposizione all’essenza hegeliana viene
messo al centro quello che è esistente, che ex stat, che sta fuori dal tutto,
che si contrappone al tutto: l’esistenza è sicuramente la categoria centrale
del suo pensiero.
-L’IRRIPETIBILE
inteso come singolo
-POSSIBILITA’ contro
la necessità hegeliana per cui c’è una razionalità del tutto, che percorre
tutti gli eventi naturali e storici, Kirkegaard rivendica la possibilità: la
dimensione esistenziale è caratterizzata dalla possibilità di scegliersi il
proprio destino giorno per giorno nell’aut-aut
-ANGOSCIA Collegata
alla categoria della possibilità è l’angoscia, per il motivo che abbiamo detto
prima: ogni scelta mi mette di fronte al fatto che sono finito, quindi in ogni
scelta, anche la piú banale, c’è l’orizzonte della mia fine, l’orizzonte della
morte.
-DISPERAZIONE La disperazione invece è uno stadio piú
profondo, è la sfiducia nella possibilità di scegliere bene, è l’abbandonarsi
alla convinzione che si è sicuramente dannati , che non c’è possibilità di
salvezza.
-FEDE A
quest’ultima categoria fa da contrappeso la fede: invece di cadere nella
disperazione, nella convinzione che sono per forza dannato, posso fare la
scelta di tuffarmi nell’assoluto, in Dio, e abbracciare la fede: la fede è la
possibilità di salvezza che riscatta la disperazione. L’ultima categoria è
decisiva, l’uscita dalla disperazione attraverso la fede: per Kierkegaard
questo tuffo nella fede è un tuffo irrazionale.
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