giovedì 6 giugno 2013

 

ASPETTI DELLA FILOSOFIA DI KIERKEGAARD

 

In opposizione alla sistematicità di Hegel, Kierkegaard vuole essere un filosofo antisistematico. Al di lá della difficoltà di dare un inquadramento sistematico al suo pensiero, si può tentare di identificare alcuni concetti centrali della sua filosofia.
-ESISTENZA Il primo dei concetti-cardine della filosofia di Kierkegaard è l’esistenza. In contrapposizione all’essenza hegeliana viene messo al centro quello che è esistente, che ex stat, che sta fuori dal tutto, che si contrappone al tutto: l’esistenza è sicuramente la categoria centrale del suo pensiero.
-L’IRRIPETIBILE inteso come singolo
-POSSIBILITA’ contro la necessità hegeliana per cui c’è una razionalità del tutto, che percorre tutti gli eventi naturali e storici, Kirkegaard rivendica la possibilità: la dimensione esistenziale è caratterizzata dalla possibilità di scegliersi il proprio destino giorno per giorno nell’aut-aut
-ANGOSCIA Collegata alla categoria della possibilità è l’angoscia, per il motivo che abbiamo detto prima: ogni scelta mi mette di fronte al fatto che sono finito, quindi in ogni scelta, anche la piú banale, c’è l’orizzonte della mia fine, l’orizzonte della morte.
-DISPERAZIONE  La disperazione invece è uno stadio piú profondo, è la sfiducia nella possibilità di scegliere bene, è l’abbandonarsi alla convinzione che si è sicuramente dannati , che non c’è possibilità di salvezza.
-FEDE A quest’ultima categoria fa da contrappeso la fede: invece di cadere nella disperazione, nella convinzione che sono per forza dannato, posso fare la scelta di tuffarmi nell’assoluto, in Dio, e abbracciare la fede: la fede è la possibilità di salvezza che riscatta la disperazione. L’ultima categoria è decisiva, l’uscita dalla disperazione attraverso la fede: per Kierkegaard questo tuffo nella fede è un tuffo irrazionale.

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