giovedì 6 giugno 2013

 

 TOTALITARISMI E DEMOCRAZIE



-La crisi del 1929 e il New deal
Negli anni venti il primato economico passò saldamente nelle mani degli Stati Uniti e la loro produzione industriale conobbe un boom senza precedenti, tuttavia erano presenti elementi di debolezza: infatti si verificò una crisi di sovrapproduzione amplificata dalla speculazione finanziaria. Una grande quantità di denaro proveniente dai profitti industriali venne investita nelle speculazioni di borsa, ma il 24 ottobre 1929 i valori delle azioni a Wall Street crollarono: si diffuse il panico e si avviò una spirale di caduta dell’economia con fallimenti di banche, imprese, privati e un’ondata di licenziamenti.
La crisi si rivelò lunga ed ebbe conseguenze gravissime a livello internazionale. In Europa fu particolarmente grave in Germania e in Austria, la cui ricostruzione era sorretta dai capitali statunitensi. In generale la crisi fu un fattore di grave instabilità internazionale e spinse tutti gli stati ad adottare politiche protezionistiche e a svalutare le monete.
Il programma del nuovo presidente statunitense Roosveelt, eletto nel 1932, mirava a combattere la disoccupazione e la miseria e a equilibrare l’iniziativa privata attraverso un decisivo intervento dello stato nell’economia. Il New deal, come fu chiamata la politica di riforme, promosse la ripresa finanziaria finanziando una serie di grandi opere pubbliche, che diedero lavoro ai disoccupati e aiutarono la ripresa economica delle zone più colpite.
 

-Il nazismo
 
-Germania nel dopoguerra
La Germania nel dopoguerra attraversò una drammatica crisi: nel 1918 fu approvata la costituzionedi Weimar ma la neonata repubblica federale affrontò da subito gravi problemi: la propagandanazionalista e militarista, la violenza delle organizzazioni paramilitari di destra, l’inflazione e lasvalutazione della moneta alimentarono un forte malcontento, particolarmente nel ceto medio. Lasituazione si stabilizzò nel 1924 grazie all’aiuto economico degli Stati Uniti (piano Dawes). Nelfrattempo però era sorto il Partito nazionalsocialista dei lavoratori di Adolf Hitler, con unprogramma che mescolava antisocialismo, nazionalismo, razzismo, antisemitismo.
     
La Germania fu il paese europeo in cui la crisi del 1929 ebbe le ripercussioni più drammatiche. La disoccupazione colpì milioni di operai e il dissesto economico e sociale creò gravi tensioni, che furono sfruttate dal partito nazista di Hitler, conquistando consensi sempre più vasti. Il suo programma proponeva un nazionalismo aggressivo ed espansionistico, centrato sull’esaltazione della forza e dei caratteri fisici e psicologici del popolo tedesco, l’antisemitismo e la promessa di sconfiggere la miseria e la disoccupazione.
Nel marzo 1933 Hitler diventa capo di governo, abolì ogni libertà politica e sociale e impose la dittatura: dichiarò illegali i sindacati, i partiti e chiuse tutti i giornali. Attuò una sistematica repressione del dissenso (ebrei, democratici, comunisti, cattolici) scatenando un’autentica caccia alle opposizioni attraverso le SS e la Gestapo; A Dachau venne creato il primo campo di concentramento. Nell’agosto 1934, alla morte del presidente Hindenburg, Hitler assunse anche la carica di capo dello stato e realizzò una completa fusione tra il partito nazista e lo stato. Hitler, oltre al sostegno dei ceti medi e dell’esercito, ottenne anche l’appoggio della grande industria.
Nel 1935 furono promulgate le leggi di Norimberga, con cui gli ebrei venivano privati della cittadinanza tedesca e di tutti i diritti. Dopo la “notte dei cristalli” del 10 novembre 1938 si avviò la sistematica persecuzione degli ebrei nei campi di concentramento. Il totalitarismo nazista, soppressa ogni libera attività sindacale, controllava direttamente tutti gli aspetti della vita lavorativa e produttiva. I più moderni mezzi di comunicazione di massa, come la radio e il cinematografo, furono posti al servizio di un’opera quotidiana di manipolazione delle coscienza.
 
"Notte dei cristalli"
Kristallnacht. Identifica la notte dal 9 al 10 novembre 1938, durante la quale si scatenò in tutta la Germania la furia antisemita contro i negozi e le sinagoghe ebraiche. Quella notte furono attaccati e distrutti migliaia tra sinagoghe, negozi, uffici e abitazioni di ebrei e quasi duecento persone furono uccise. Il regime nazista utilizzò come pretesto per scatenare questa furia antisemita l'assassinio, avvenuto a Parigi il 6 novembre, del diplomatico tedesco Ernst von Rath da parte di un giovane esule ebreo, Hirsch Grynszpan.
 
 
Video: CRONOLOGIA DELL'ODIO
 
 
 


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Lo stalinismo
Dopo la morte di Lenin, Stalin divenne capo incontrastato del Partito comunista, vincendo l’opposizione di Trockij. A partire dal 1927 egli sviluppò una politica di industrializzazione forzata e collettivizzazione agricola. Lo strumento utilizzato per raggiungere questo scopo fu la completa pianificazione dell’economia e nel 1928 venne varato il primo piano quinquennale. Le risorse economiche necessarie per gli investimenti industriali furono tratte soprattutto dall’agricoltura. Nei confronti dei contadi che si opposero alle collettivizzazione Stalin reagì con le deportazioni di massa nei campi di lavoro. Con l’obiettivo di far diventare il paese una grande potenza industriale e militare, in Urss venne favorita l’industria pesante a scapito di quella dei beni di consumo.
Il totalitarismo stalinista ebbe il suo centro nel partito che si identificò con lo stato: per garantire la pianificazione economica e il controllo sociale, Stalin dovette sviluppare enormemente la burocrazia.
Tra il 1936 e il 1938 l’Unione Sovietica visse l’epoca del “grande terrore”, della polizia segreta e dei gulag: ogni possibilità di dissenso fu preclusa; dirigenti politici, funzionari, ufficiali dell’esercito, contadini, semplici cittadini vennero giustiziati o deportati. L’arte, la cultura, la scienza persero ogni possibilità di autonoma espressione.
 
-L’Europa tra fascismo e democrazia
A partire dal 1935 in Europa crebbe l’aggressività militare del fascismo e del nazismo: Mussolini e Hitler siglarono un’alleanza di tipo offensivo (Asse Roma-Berlino, ottobre 1936) destinata a sconvolgere i fragili equilibri politici internazionali.
In Spagna nel 1936 le sinistre ottennero un gran success elettorale. Le forze di estrema destra, alla guida del generale Francisco Franco, scatenarono una sanguinosa guerra civile e ottennero l’appoggio militare di Hitler e di Mussolini. In favore della repubblica si schierarono invece l’Unione Sovietica e gli antifascisti europei, che, riuniti nelle brigate internazionali, affluirono in Spagna per combattere contro i fascisti. Il conflitto fu vinto dai franchisti che instaurarono una dittatura destinata a durare fino al 1975.

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